La prevenzione gioca un ruolo essenziale nell’arginare il fenomeno della dipendenza da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali (GAP, sex addiction, internet addiction, shopping compulsivo, etc.). Pertanto è essenziale definire strategie integrate focalizzate sia sulla potenzialità delle capacità personali (ad esempio competenze socio-emotive e relazionali) sia su azioni di conferma e di rinforzo dell’ambiente di vita attraverso i metodi “life skills education” e “peer education“.
Le iniziative di prevenzione possono essere classificate in base a due criteri di riferimento:
il livello a cui agisce l’azione di prevenzione ed la strategia di intervento dell’azione di prevenzione. Si parlerà, riguardo al livello di prevenzione, di:
• prevenzione primaria: interventi di natura sanitaria, sociale, economica ed educativa volti a impedire che un determinato evento nocivo per la salute – in questo caso, l’uso o l’abuso di sostanze – possa manifestarsi;
• prevenzione secondaria: interventi di diagnosi precoce, assistenza e cura non svolti nell’ambito di un trattamento clinico in senso stretto, bensì in situazioni diverse – gruppo, strada – con attenzione a persone che di solito non si rivolgono ai servizi;
• prevenzione terziaria: interventi riabilitativi di natura sociale, economica e di reinserimento lavorativo volti a impedire l’aggravamento e/o la riproposizione dell’uso di sostanze in una persona che si è già sottoposta a interventi terapeutici ed educativi.
Riguardo la strategia invece si parlerà di:
• la strategia di intervento dell’azione di prevenzione: distinguendo così tra prevenzione diretta, svolta direttamente sui più giovani, e prevenzione indiretta, da svolgersi tramite adulti-educatori (insegnanti, sacerdoti, ecc.).