Bassa soglia
Con il concetto di bassa soglia si può intendere sia un target specifico di utenti tossicodipendenti attivi, scarsamente motivati alla disassuefazione fisica e psicologica da sostanze stupefacenti, sia una serie di interventi volti a incontrare questo particolare tipo di utenza al fine di minimizzare i rischi di un aggravarsi della loro situazione sotto il profilo della marginalità sociale, economica, relazionale e sanitaria.
Gli interventi a bassa soglia vengono attuati in genere mediante la somministrazione di farmaci sostitutivi, avviata anche in forme sperimentali (come nel caso della buprenorfina e dell’eroina) oppure si connotano in attività assistenziali e di informazione cosiddette di riduzione del danno.
Esiste una notevole varietà di servizi a bassa soglia: drop-in center, unità di strada, dormitori, centri diurni per adulti in difficoltà, gruppi a bassa soglia all’interno dei Ser.T., ambulatori medici, associazioni, educativa di strada, sportelli di orientamento e sostegno ecc.
I Servizi a bassa soglia sperimentano un metodo di intervento nuovo, non ancora completamente definito e descritto, ma che ha dimostrato efficacia e valore sanitario.
Tale metodo si basa su:
rapporto informale;
multidisciplinarietà dell’équipe (arricchita di nuove figure professionali);
utilizzo delle strategie di rete e di empowerment per facilitare la fruizione degli altri Servizi e delle risorse personali;
elevata accessibilità a interventi professionali qualificati quali l’accompagnamento educativo, il contenimento e supporto psicologico, l’informazione e la presa in carico sanitaria, l’attenzione alla mediazione dei conflitti e alla facilitazione dell’auto-aiuto, la possibilità di fare prevenzione e di contattare il sommerso.
Rimangono non pochi punti problematici:
la scarsità della letteratura (soprattutto di un approfondimento della realtà italiana, che, rispetto al Nord Europa, favorisce la presa in carico come valore aggiunto al servizio erogato);
la formazione e il riconoscimento di figure professionali nuove (educatore-pari) o la conversione di prassi professionali appartenenti a figure prima inesistenti in questo ambito (medico e psicologo);
il dialogo con i Servizi di diverso approccio;
il passaggio da bassa soglia come “lusso” a bassa soglia come necessità per poter rispondere a una fascia di bisogni altrimenti disattesa.
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