Pensione Casalinghe
È una nuova forma di copertura previdenziale volontaria, decisa con la riforma del 1995, riservata a tutti coloro (anche uomini) che si dedicano ai lavori legati alla casa.
Possono iscriversi al nuovo fondo previdenziale chi si occupa della propria famiglia, a condizione che: non presti attività lavorativa dipendente o autonoma e non sia titolare di pensione diretta, di vecchiaia, invalidità, o anzianità (la reversibilità non conta).
L’iscrizione è comunque compatibile con una attività lavorativa ridotta, anche se prestata con carattere di continuità, come nel caso di: part-time verticale (lavoro a giornata piena, ma solo per alcuni giorni della settimana o del mese) o part-time ciclico (solo per alcuni mesi all’anno).
Il fondo si alimenta attraverso i versamenti dei singoli iscritti. Il contributo minimo mensile è stabilito in 25,82 euro (309,87 euro l’anno). I contributi versati al fondo delle casalinghe possono essere detratti dalla dichiarazione IRPEF del coniuge, come avviene oggi per la contribuzione volontaria.
La pensione cui avranno diritto le casalinghe sarà praticamente la stessa di quella prevista per i nuovi lavoratori, assunti dal 1° gennaio 1996 in poi.
Si tratta di una rendita calcolata con il nuovo sistema contributivo. Per ottenerla basteranno soli 5 anni di versamenti e un’età compresa tra 57 e 65 anni.
I requisiti richiesti per acquisirne il diritto sono i seguenti: età non inferiore a 57 anni; minimo contributivo almeno pari a cinque anni; importo della rendita almeno pari all’ammontare annuo dell’assegno sociale maggiorato del 20% (ossia non meno degli attuali 398,70 euro al mese).
Quest’ultima condizione (minimo di 398,70 euro) non sarà invece pretesa da chi chiederà la rendita al compimento dei 65 anni di età.
L’iscritto al fondo delle casalinghe, in presenza di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, può ottenere una pensione di inabilità.
La pensione d’inabilità è riconosciuta a condizione che il richiedente possa vantare almeno cinque anni di versamenti.
Nell’ipotesi in cui l’iscrizione al fondo avvenga in età superiore ai 60 anni, è consentito incrementare l’anzianità contributiva, così da raggiungere il requisito minimo dei cinque anni all’età di 65 anni, mediante versamento della relativa riserva matematica: una sorta di riscatto, simile a quello della laurea.
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